Claudio De Magistris, nato a Napoli il 12 maggio 1972, fratello del Sindaco Luigi De Magistris: collaboratore a titolo gratuito all’interno dell’ufficio di diretta collaborazione dell’organo politico (clicca qui 20120119 DS 36 Claudio de Magistris nomina per leggere il decreto sindacale n. 3022 del 15 novembre 2011, firmato dal vicesindaco Tommaso Sodano). Il 27 novembre 2011 Claudio De Magistris rilascia una sdegnosa intervista al CorMez (clicca qui per leggerla http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/11/27/news/sono_claudio_de_magistris_e_non_chiamatemi_il_trota-25664123/) in cui dichiara tra l’altro «Un anno sabbatico me lo sarei anche potuto permettere, dopo tanti sacrifici. Comunque, dopo la campagna elettorale il partito Idv mi ha chiesto se volevo collaborare all’organizzazione del reparto comunicazione nazionale. Ho accettato, sono un cocopro». Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, e da almeno un anno e mezzo non percepisce più alcun compenso da IDV. Continuiamo a chiederci, e a non avere risposta, come si guadagna da vivere.
Lucia Russo, nata a Napoli il 3.9.1982, cugina del sindaco: staffista nominata il 19.7.2011 quale componente dell’ufficio di diretta collaborazione dell’Assessore Tommasielli (clicca qui 20130618 Det. 2194 Staffisti per leggere la disposizione nr. 2194 del 18 giugno 2013 a firma di Attilio Auricchio).
Attilio Auricchio, nato a Casoria il 30 marzo 1970, ex collaboratore di De Magistris per le inchieste più scottanti di Catanzaro (interessanti questi due articoli da consultare, questo http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3451 e quest’altro http://www.tempi.it/blog/de-magistris-demagistrisizzato-i-soliti-pm-che-prendono-di-mira-i-politici-per-diventare-famosi#.U44zWvl_vuE).
Alessandro Nardi, nato a Napoli il 5.6.1971, capo staff di II fascia funzionale dell’ufficio di diretta collaborazione del Sindaco (clicca qui 20130618 Det. 2191 Staffisti per leggere la disposizione nr. 2191 del 18 giugno 2013 sempre a firma di Attilio Auricchio). Nominato il 19 dicembre 2013 Amministratore Unico della Napoli Holding, che nasce dal raggruppamento di ANM, Metronapoli e Napoli Park. “In sostanza la più grande azienda di trasporto pubblico del Mezzogiorno e forse del Paese”, come osserva giustamente il Consigliere Gennaro Esposito nel suo blog (interessanti le sue considerazioni che potrete apprezzare qui http://gennaroespositoblog.com/2013/12/30/la-nomina-dellamministratore-unico-della-napoli-holding/).
Carlo Pino, nato a Messina il 1°.10.1955, staffista di II fascia funzionale assegnato all’ufficio di diretta collaborazione del Sindaco, a supporto dell’on. Anna Donati, referente del Sindaco nei settori strategici della mobilità sostenibile, della metropolitana e del trasporto pubblico locale (clicca sempre qui 20130618 Det. 2191 Staffisti). Nominato oggi Presidente dell’ANM. Vi prego di leggere qui lo strabiliante Curriculum Vitae Carlo Pino: roba da far impallidire Corrado Passera, Enrico Bondi e Sergio Marchionne. Otto pagine di fuffa.
Non ci chiediamo appunto quali siano gli strepitosi curriculum di Nardi e Pino, tali da metterli a capo delle aziende più disastrate di Napoli, insieme con l’ASIA. Quello di Nardi è sparito per pudore dal sito del Comune, quello di Pino lo abbiamo linkato più sopra. Basti riflettere sulla Parmalat: per risanarla, fu chiamato Enrico Bondi. Lungi da noi fare un parallelo tra la Parmalat e l’ANM: ma da qui a nominare due staffisti, le cui qualità sono note solo a Dio e a De Magistris, alla guida del trasporto pubblico locale francamente ce ne corre.
Non ci resta che ragionare su quest’uomo che, ormai a un passo dal baratro, sta occupando tutti i posti chiave della città in un modo spregiudicato e pericoloso. Ci perdonerete il raffronto, ma solo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale due uomini s’impadronirono del potere con la stessa sistematica meticolosità. E’ superfluo ricordarne gli esiti nefasti, ma che a Napoli sia in atto una virtuale dittatura credo sia ormai evidente anche ai più ottusi. Sarebbe ora di trovare il modo di farla cadere, prima che sia troppo tardi. E soprattutto prima che, dopo aver creato l’insopportabile neologismo “Lungomare Liberato”, quest’uomo non cambi anche il nome della nostra città da Napoli a Demagistropoli. Ci siamo vicini.