Ancora una volta, siamo a dolerci del comportamento poco ortodosso, confuso e contraddittorio del sindaco de Magistris.
Mentre la città che lui amministra è sommersa dappertutto da centinaia di tonnellate di rifiuti, appena un gradino sotto i peggiori giorni del passato, de Magistris accetta l’invito di Abu Mazen e va a trascorrere la più importante festività cristiana in Palestina. Mentre centinaia di volontari trascorrono chi la vigilia di Natale, chi il giorno di Natale a distribuire pasti ai senza fissa dimora, de Magistris, con uno dei suoi consueti tweet degni di approfondita analisi psicologica, ci comunica che “oggi a piedi, come i palestinesi ogni giorno, ha attraversato i duri controlli nel muro di Betlemme e in bus ha raggiunto Gerusalemme”.
A nostro avviso, questo comportamento rappresenta un grave insulto a tutta la nostra città. Nessuno intende mettere in discussione le sofferenze del popolo palestinese. Tuttavia, pur prescindendo da una presa di posizione molto dubbia di un esponente politico italiano di primo piano che rischia di porre in pesante imbarazzo l’intera politica estera del nostro Paese, non ci sembra essa compito del sindaco di Napoli. Il suo primario ed unico compito istituzionale è quello di prendersi cura della città che è stato chiamato ad amministrare.
Spiace dover sottolineare nuovamente il disinteresse di de Magistris verso i grandi disagi di una città che vede la sua vivibilità ai minimi storici. Non era questo che ci si aspettava quando, in campagna elettorale, dichiarò di voler “scassare”. Più scassata di così, è difficile immaginare Napoli.
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