Ultime Notizie
Home / SOMMARIO / “CHIAIA NOSTRA”
“CHIAIA NOSTRA”
Sfollati della Torretta manifestano

“CHIAIA NOSTRA”

Riviera di Chiaia o Groviera di Chiaia?
I residenti, i commercianti, gli sfollati, gli amanti di un Quartiere distrutto e abbandonato agl’interessi di chi l’ha reso simile a una groviera allagata chiedono la solidarietà e l’attenzione di un’Amministrazione ormai cieca e sorda, tesa solo a condividere la costruzione di centri commerciali sotterranei mascherati da stazioni che non si sa quando vedranno transitare un treno.
Con la manifestazione, cui Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli ha dato adesione e visibilità, si è tentato di fare chiarezza sulle cause che hanno comportato il crollo dell’ala di Palazzo Bovino alla Riviera di Chiaia.
Ci sono stati interventi di professionisti del calibro del Prof. De Medici, del Prof. Bruno Palazzo, dell’ing. Camillo Alfonso Guerra, del consigliere comunale Carlo Iannello e di comuni cittadini al fine di dare informazioni su quanto accaduto la mattina del 4 Marzo e perché.
I residenti, gli sfollati, i commercianti e la cittadinanza tutta, in assenza di informazioni da parte dell’Amministrazione, hanno preteso di conoscere la verità sul loro futuro.
Non è stata una protesta, ma una legittima richiesta, conclusasi con le firme, da parte di circa 200 partecipanti, di una petizione indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, per chiedere l’intervento dello Stato, in via sussidiaria, per la tutela della sicurezza dell’area Riviera di Chiaia.
L’avv. Maria Rosaria Manselli, organizzatrice dell’evento e moderatrice degli interventi, è anche una sfollata del civico 66 della Riviera di Chiaia, che, con grande lucidità e determinazione, ha esposto tutte le incongruenze di comportamento da parte di Ansaldo e Comune di Napoli, che si sono riscontrate dal momento delle prime avvisaglie del pericolo che incombeva sui fabbricati della Riviera in prossimità della stazione Arco Mirelli ben un mese e mezzo prima del crollo del 4 marzo scorso.
Partecipare non è stato solo un segno di solidarietà, ma anche un dovere nei confronti della città.

Questo Articolo è stato visualizzato 872 volte

Inserisci un commento

Scroll To Top